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Società e processi immateriali

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Maria Rosaria Del Ciello
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Collaboratrice e ricercatrice rivista “Proteo”

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Il ruolo della risorsa informazione nello sviluppo della new economy

Maria Rosaria Del Ciello

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Così mentre la rivoluzione industriale è stata determinata dal progresso tecnico dei sistemi di produzione e trasporto, la rivoluzione dell’informazione è alimentata dalle innovazioni che consentono di elaborare, conservare e distribuire le informazioni in modo sempre più rapido e sempre meno costoso. Mentre l’impresa espressa dalla rivoluzione industriale era fondata sulla produzione di massa e sullo sviluppo delle strutture di trasporto e logistiche, quella che sta emergendo dalla rivoluzione in atto fonda la propria ragion d’essere sulla capacità di coordinare tra di loro, attraverso le tecnologie dell’informazione i vari fattori produttivi interni ed esterni in funzione del mercato [1].

“Oggi il capitale informazione interviene pesantemente in tutto il modello produttivo postfordista poiché interessa non solo sistemi produttivi di beni, ma anche attività che comportano l’uso prevalente di tecnologia a base informatica-telematica utilizzando e producendo a loro volta nuova informazione.

La risorsa immateriale informazione-comunicazione nella società dell’attuale tardo capitalismo post fordista risulta economicamente indispensabile; è il fondamento dello scambio, la soddisfazione dei nuovi bisogni umani, coincide con l’identità stessa delle persone, condiziona e determina identità, ruolo sociale” [2].

L’evoluzione delle informazioni ha prodotto un importante mutamento nella moderna funzione imprenditoriale [3]: le risorse informative sono determinanti nel contesto imprenditoriale poiché ogni unità decisionale, o decisore aziendale, ha bisogno di cercare, acquisire ed elaborare informazioni per realizzare una gestione economica equilibrata. L’azienda che si inserisce in mercati sempre più complessi deve elaborare e trasmettere flussi informativi qualitativamente sempre più elevati in parallelo al crescere della complessità ambientale in cui viene ad operare. La capacità aziendale non è quindi solo quella di reperire informazioni, ma soprattutto di utilizzarle in maniera competitiva rispetto alla concorrenza.

Ciò che le nuove tecnologie rendono possibile è, non solo la costituzione di nuovi settori industriali, ma soprattutto la modificazione della struttura e dell’attività dei settori esistenti.

Ed è proprio il mercato, inteso come manifestazione della domanda della collettività dei consumatori, ad essere il vero protagonista degli scenari che si stanno configurando.

È possibile parlare di un mercato che si fonda sulla concezione di informazione come risorsa economica e come parte del patrimonio di una organizzazione perché la società dell’informazione è una realtà caratterizzata dalla progressiva applicazione ai vari campi della vita economica e sociale delle tecnologie dell’elaborazione e della trasmissione a distanza della “risorsa informazione”. Il termine risorsa indica, nell’accezione ad uso aziendale, una entità (tangibile o intangibile) usata dall’azienda per il raggiungimento dei propri obiettivi. Le risorse intangibili, pur non riflettendo una misura tangibile della gestione economica aziendale, sono tuttavia determinanti per l’evoluzione di lungo periodo del sistema-azienda: risorse umane e cultura aziendale, espresse da qualifiche professionali, conoscenza, formazione, idee, creatività, in una parola sola da “informazione”, costituiscono la risorsa chiave del capitale intangibile [4].

Il concetto di “risorsa informativa” è secondo Lynch [5] un complesso di basi di dati e di applicazioni informatiche che rendono accessibili tali basi di dati ad una vasta comunità di utenti.

Abbiamo così diverse definizioni di informazioni:

Informazione in linea: informazione elettronica commerciale, distribuita a pagamento dall’industria dell’informazione in linea;

Informazione in rete: informazione elettronica originata e distribuita gratuitamente su Internet;

Informazione elettronica: comprende oltre che 1) e 2) anche l’informazione su supporto ottico;

Risorsa informatica di rete: oggetto o servizio interattivo disponibile nella rete in senso lato che potrà esprimersi come:

files (testi, immagini, archivi numerici strutturati, audio o video digitali, programmi per computer)

servizi interattivi (es. servizi di conferenza elettronica)

aggregazioni di informazioni (basi di dati, archivi elettronici accessibili via Ftp, archivi di messaggi di conferenze elettroniche).

L’informazione è quindi ormai una risorsa importante al pari di capitale e lavoro, tanto che il “fattore produttivo immateriale informazione” è determinante per i processi di incremento valoriale d’impresa e dell’intero sistema capitalistico [6] che caratterizzano gli attuali scenari economici.

“È il capitale informazione e quindi di conseguenza i modelli comunicazionali ad esso associati, che va a costituire la risorsa chiave del capitale intangibile e in questo senso lo si può definire capitale dell’astrazione. Si può anzi sostenere che tutte le risorse che direttamente o indirettamente derivano dall’informazione sono capitale dell’astrazione cioè insieme di risorse invisibili che si rivelano sempre più in grado di far acquisire vantaggi competitivi e a valenza strategica. (...). Il capitale informazione è strategico per imporre le dinamiche darwiniste del capitalismo selvaggio per la determinazione dei superprofitti, di incrementi valoriali d’impresa, per l’esplosione delle forme di accumulazione flessibile” [7].

A questo proposito è interessante notare come la diffusione pervasiva delle informazioni sia paradossalmente accompagnata da una profonda ignoranza sulla maggior parte dei fenomeni da parte della collettività: sembra strano ma più le notizie sono diffuse più sono in pochi a conoscerle e utilizzarle. Questo perché uno dei problemi sottostanti la new economy è la divaricazione tra potenzialità ed utilizzazione, tra fruitori e non fruitori della modernità. In altre parole quello che può facilmente verificarsi sono delle false aspettative o visioni ideali. La potenzialità tecnologica, l’innovazione, spesso non trovano applicazione e questo in parte a causa della velocità con cui le innovazioni stesse si susseguono, in parte per l’incapacità dell’individuo di star dietro a tali cambiamenti e quindi di farli culturalmente propri. D’altra parte nel settore dell’informatica il proliferare di un’amplissima e diversificata tipologia di apparati e la conseguente offerta di numerose soluzioni ai vari problemi rendono più ardui gli orientamenti e le previsioni in un contesto molto frammentato per ciò che riguarda gli standard: standard che vengono spesso imposti dalle maggiori società che dominano il mercato [8].

“In quella che viene definita new economy la comunicazione è una comunicazione per la comunicazione, che riproduce se stessa e non comunica null’altro che cultura del profitto e tende saldamente a diventare comunicazione nomade deviante, totale, globale; anch’essa merce, una merce strategica che trasmette la cultura dell’impero del capitale in un mercato ormai mondializzato, in cui la crisi di produzione è del tutto soppiantata ma allo stesso tempo sostituita da quella della distribuzione sociale dei beni, del reddito e della ricchezza complessivamente e socialmente realizzata” [9].

3. La net economy e l’e-commerce

Quanto sia centrale il posto occupato dall’informazione nel contesto dei nuovi scenari economici è dimostrato dalla crescita del fenomeno Internet e dell’economia ad esso legata. L’economia di Internet rappresenta lo studio del mercato dei servizi legati a Internet [10]. In questo mercato la nuova rete costituirebbe il volano dell’economia e della società dell’informazione avendo come effetto principale la possibilità di comprimere il tempo più che lo spazio [11]. Infatti nessun altro prodotto o servizio di successo ha conosciuto un’evoluzione rapida come è successo per Internet. I cambiamenti che la rete implica sono stati e si prefigurano talmente veloci che chi non riesce ad anticipare i tempi rischia di essere tagliato fuori dal mercato e dagli eventuali vantaggi del suo evolvere.

In tale contesto i nuovi servizi e attività resi possibili dalle diverse tendenze tecnologiche e di mercato possono influire su tutte le fasi della nostra esistenza: dalla vita familiare a quella lavorativa, dalla maniera di condurre gli affari alla maniera di vivere. Oggi, in molti casi è possibile usare il computer per collegarsi alla propria banca, prenotare i biglietti teatrali, acquistare lo stesso computer: affinchè ciò sia possibile gli utilizzatori devono sentirsi a proprio agio, utilizzare le nuove tecnologie con facilità e sicurezza, e il quadro normativo ha un compito importante da svolgere per far sì che gli utenti abbiano fiducia nella nuova realtà.

Uno scenario del genere mette profondamente in crisi la teoria economica classica, in particolare il principio che essa esprime di scarsità. In senso tradizionale, infatti, non si può parlare di scarsità delle conoscenze in quanto più si usano e si trasmettono più esse proliferano. A differenza dei beni tradizionali le conoscenze e le informazioni, rese disponibili attraverso la Rete, sono caratterizzate dalla loro possibilità di “espandersi all’infinito”, nel senso che il loro utilizzo da parte di un maggior numero di persone non ne provoca l’esaurimento: a essere scarsa nella nuova economia è la capacità di capire e usare le conoscenze. È su questa scarsità quindi che occorre focalizzare l’attenzione, cercando di capirne le cause e se nel caso rimuoverle.

In Italia, per quanto riguarda Internet, esiste un gap notevole con i Paesi più avanzati. Alcune ragioni di questo gap sono da ritrovare in:

• dislivelli di reddito pro capite

• diversa penetrazione dei P.C. in uffici e case

• differenziali nei livelli di istruzione e alfabetizzazione informatica

• differenze nei consumi culturali (libri, giornali, etc.)

Può essere interessante osservare le seguenti tabelle:

L’Italia mostra i livelli di crescita più bassi del P.I.L. e di spesa in R&D: il livello di reddito pro capite è basso se confrontato con quello degli altri paesi e va d’accordo con un relativo modesto mercato dell’informatica, anche se in crescita rispetto agli anni precedenti.


[1] Scott Walter Giorgio, “Il commercio elettronico: un nuovo scenario competitivo”, in: http://www. ilsole24ore.it/informatica

[2] Martufi Rita, Vasapollo Luciano, “Comunicazione deviante. L’impero del capitale sulla comunicazione”, MediaPrint Edizioni, 2000.

[3] Martufi Rita, Vasapollo Luciano, “Profit State, redistribuzione dell’accumulazione e reddito sociale minimo”, Napoli, La Città del Sole, 1999.

[4] Vasapollo Luciano, “Nuove frontiere del capitale intangibile come risorsa strategica per il management aziendale del 2000”, International Review of Sociology, n.1/1994.

[5] Lynch C., Preston C.M., “Internet Access to Information Resources”, Annual Review of Information Science and technology, vol. 25, 1990.

[6] Martufi Rita, Vasapollo Luciano, “Comunicazione deviante. L’impero del capitale sulla comunicazione”, MediaPrint Edizioni, 2000.

[7] Martufi Rita, Vasapollo Luciano, op.cit.

[8] “Oltre il 2000. VII Rapporto sulla tecnologia dell’informazione e della comunicazione in Italia”, in: http:// www.forumti.it

[9] Martufi Rita, Vasapollo Luciano, “Comunicazione deviante. L’impero del capitale sulla comunicazione”, MediaPrint Edizioni, 2000.

[10] McKnight Lee W., Bailey Joseph P., Internet Economics, Cambridge, MIT, 1997.

[11] Grazzini Enrico, “Piccole imprese crescono on line”, L’IMPRESA, n.9/1997.