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Trasformazioni sociali e diritto

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CAMERA DEI DEPUTATI, PROPOSTA DI LEGGE N. 3831

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d’iniziativa del deputato GARDIOL [1]

Presentata il 5 giugno 1997

“Norme in tema di democrazia, rappresentanza e rappresentatività sindacale”

ONOREVOLI COLLEGHI ! - La crisi che il sindacato confederale sta attraversando, collegata all’emergere di nuovi soggetti sociali portatori di interessi generali o particolari, ha determinato la necessità di una complessiva riforma normativa che, prendendo le mosse dall’articolo 39 della Costituzione, nel quale è prevista e riconosciuta la libertà di organizzazione sindacale definisca le nuove norme per la regolamentazione della vita dei sindacati, verificando concretamente il consenso espresso dai lavoratori.

I risultati dei referendum dell’ 11 giugno 1995, indetti e votati dai cittadini per favorire il pluralismo sindacale, hanno concretamente prodotto una situazione di incertezza normativa che rende indispensabile un nuovo strumento legislativo. I risultati dei referendum hanno determinato il venir meno della normativa sulla rappresentatività sindacale nel pubblico impiego e nel settore privato. Infatti, oggi l’agibilità sindacale è riconosciuta esclusivamente alle organizzazioni firmatarie di contratti nazionali, dando conseguentemente potere alle associazioni datoriali nel decidere sulla concreta possibilità di agire da parte del sindacato dei lavoratori.

Inoltre è indispensabile che la legge disciplini i criteri di elezione dei rappresentanti dei lavoratori nei luoghi di lavoro, che attualmente sono eletti sulla base di un accordo interconfederale con una quota di centotredici dei componenti di nomina d’ufficio da parte delle organizzazioni tradizionali.

La presente proposta di legge ha l’obiettivo di assicurare ai lavoratori regole democratiche per l’elezione di propri rappresentanti nei luoghi di lavoro, sia che si tratti di rappresentanze sindacali elettive o di delegati alla sicurezza o dei comitati europei d’azienda, riconoscendo in capo agli eletti la titolarità del diritto di contrattazione e le necessarie agibilità sindacali. La presente proposta di legge tende altresì a garantire ai lavoratori il diritto di decidere sugli accordi, sull’elezione dei componenti degli organi collegiali degli enti previdenziali, delle commissioni per l’impiego, introducendo forme di tutela per il lavoro atipico connotato da un carattere coordinato e integrato nell’organizzazione del datore di lavoro (lavoratori soci cooperatori, lavoratori con ritenuta al 19 per cento, eccetera); sono previsti l’obbligo della reintegrazione nel posto di lavoro o per i licenziamenti attuati senza giusta causa, la possibilità di revoca delle dimissioni per contrastare la piaga delle dimissioni in bianco fatte firmare alle lavoratrici all’atto dell’assunzione, una valida tutela in caso di recessione da parte del lavoratore per giusta causa, rendendo effettivo il divieto di trattamenti economici discriminatori e garantendo l’ indisponibilità dei diritti soggettivi dei lavoratori.

La presente proposta di legge prevede inoltre la parità di diritti tra le organizzazioni che raggiungono una soglia di rappresentatività ai vari livelli (aziendale, provinciale, regionale, nazionale) e tana base minima di diritti per tutte le organizzazioni sindacali regolarmente costituite.

Infine, la presente proposta di legge detta norme per i contributi dei singoli associati alle organizzazioni sindacali.


[1] Avvocato, Associazione Progetto Diritti; membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Trasformazioni Economico-Sociali (CESTES)- PROTEO.