CESTES-PROTEO: un anno vissuto intensamente
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E’ in questa prospettiva che nasce il Centro Studi Trasformazioni
Economico-Sociali e la rivista Proteo, con la forte volontà e convinzione
di dare un contributo scientifico nell’elaborazione di una riflessione. Una
riflessione comune con le tante e diversificate soggettualità critiche e del
dissenso sociale, in grado di considerare i nuovi soggetti e le nuove
modalità dello sviluppo, quantificando e qualificando una nuova opposizione
anticapitalistica, contribuendo a definire nel contempo la presenza di nuove
figure dell’antagonismo sociale che si vengono a determinare nella composizione
di classe e che identificano i nuovi bisogni e le linee di intervento, per iniziare
un percorso di costruzione di un diverso modello di rottura economico e sociale,
per lo sviluppo fuorimercato e di riproposizione di un diverso modo di intervento
nei conflitti legati alle trasformazioni economico-sociali.
CESTES-PROTEO vuol mettere al proprio ordine del giorno la
determinazione di una capacità di sostenere la necessità di un modello di sviluppo
radicalmente diverso in termini sia di riflessione scientifica derivante da
considerazioni macroeconomiche, sia di collaborazione ad iniziative politiche
e sindacali. La riflessione e le iniziative devono partire da chiari obiettivi
finalizzati a generare nuova e diversa occupazione, diversa ricchezza, altre
modalità di produrre e del vivere sociale, in un contesto di determinazione
anticapitalistica. Un modello di sviluppo che punti alla distribuzione del lavoro,
del reddito e dell’accumulazione del capitale, incrementando ricchezza sociale
attraverso la qualità della produzione e il miglioramento della qualità della
vita; una modalità di sviluppo basato sulla compatibilità e solidarietà sociale,
capace di creare diversa ricchezza e distribuire valore diffondendolo socialmente,
realizzando così una forte ridefinizione del rapporto fra patrimonio collettivo,
interessi d’impresa e salvaguardia dei diritti socio-economici della collettività.
La rivista Proteo vuole dar voce all’associazionismo
di base, al sindacalismo extraconfederale e di classe, agli studiosi e a tutti
coloro che vogliono star “fuori dal coro”; l’insieme delle soggettualità del
dissenso economico e sociale alle compatibilità del capitalismo che vogliano
riflettere ed agire in controtendenza rispetto ad un sistema consociativo e
concertativo. Un sistema economico, sociale e politico che, anche laddove giunge
ad individuare diversi modelli di comportamento specifici nelle varie situazioni
territoriali, fa comunque sempre assumere al capitale e alla sua rappresentazione
politico-istituzionale forme diverse, ricondotte ad unità dal raggiungimento
di un unico modello di sviluppo focalizzato socialmente sulla centralità
dell’impresa, sul dominio del profitto, sulla divinità del mercato...
Ebbene noi abbiamo deciso di non tirarci indietro, radicalizzando in termini
scientifici e di opposizione sociale la nostra critica a questo modello di sviluppo.
Siamo convinti infatti che le vere trasformazioni economico-sociali si
realizzano nelle piazze ma si progettano in modo vincente sui libri! ”.
Come i fatti hanno dimostrato massima è stata l’apertura al
confronto anche con i più svariati settori istituzionali, oltre che con l’associazionismo
e il sindacalismo antagonista. Siamo certi che CESTES e la rivista PROTEO continueranno
la riflessione scientifica in maniera sempre più ricca e i dibattiti con le
diverse forze sociali, politiche e sindacali sui vari temi che riguardano l’interpretazione
e le modalità attuative di quella trasformazione sociale, politica, economica
e culturale che è uno dei momenti centrali e strategici dell’iniziativa che
il Centro Studi e la rivista si sono dati.
Sicuramente CESTES-PROTEO continuerà la battaglia culturale
contro le politiche moneratiste del Profit State, del consociativismo neoliberista,
affermando la necessità di un nuovo e radicalmente diverso modello di sviluppo
solidale, fuori mercato ed eco-socio-compatibile con riflessioni scientifiche
ed iniziative: sulla riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità
di salario; sulla determinazione di una nuova centralità del lavoro ad incremento
occupazionale su produzioni non mercantili; sul rafforzamento e la determinazione
di un nuovo welfare state della socializzazione della ricchezza, della redistribuzione
dell’accumulazione, anche attraverso le varie proposte di tassazione dei capitali
e la battaglia politica-economica e culturale sul Reddito Sociale Minimo; infatti
a breve partirà la raccolta di firme per arrivare poi al deposito della Legge
d’Iniziativa Popolare in Parlamento.
BUON LAVORO CESTES E MILLE DI QUESTI NUMERI DI PROTEO!