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Continente rebelde

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Gemellaggio non solo culturale fra Proteo e Laberinto

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Rivista Laberinto: qualcosa di più di una rivista

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La rivista è pubblicata per la prima volta a ottobre del 1999, su iniziativa del seminario “La filosofia nell’economia e nella politica” che alcuni membri del Dipartimento delle Finanze Pubbliche della Facoltà di Scienze Economiche e Imprenditoriali dell’Università di Malaga (Spagna) hanno organizzato insieme ad altri amici. La rivista nasce con un’impostazione politica ed ideologica che la caratterizza e che si percepisce dalla realtà che abbiamo ereditato, una società complessa e conflittiva, in permanente lotta tra interessi contrapposti. Coloro che sono contenti di ciò che posseggono, lottano per conservare ciò che hanno ricevuto; altri, che sono mediamente contenti di ciò che hanno e desiderano migliorare, sono generalmente favorevoli a riforme più o meno profonde; ed infine coloro che sono insoddisfatti ed ancora peggio fanno parte del gruppo di coloro che sono interessati ad una trasformazione radicale dell’attuale stato delle cose, sono favorevoli che “cambi la base della società”. Da questo scenario emergono idee e teorie che trasferiscono la lotta pratica alla sfera della coscienza sociale.

Noi siamo tra coloro che desiderano “cambiare il mondo dalla base”. Costa molto dichiarare ciò quando il dominio ideologico degli interessi conservatori è riuscito a siglare come utopico ogni tentativo di trasformare i rapporti e le condizioni in cui si trova la società attuale. Per questa ragione, abbiamo deciso di partecipare ai dibattiti teorico-ideologici pubblici, e di contribuire al chiarimento e alla formulazione delle condizioni e delle leggi che reggono le attuali formazioni sociali. Labirinto è una voce per la riaffermazione della teoria marxista, del pensiero scientifico della storia e dei processi sociali; cerca di raccogliere la coraggiosa eredità che esiste in questo campo così come di contribuire al suo sviluppo presente e futuro.

Lo sforzo non si determina unicamente dal leggittimo esercizio di diffusione di nuove idee e concezioni. Il proposito è più proselitista; con Labirinto cerchiamo di ampliare il circolo di amici e di incorporare altri “cento fiori” alle nostre discussioni.

Definiamo Labirinto come:

• Pubblicazione di articoli e testi che analizzano le contraddizioni dell’attuale società capitalista, lo studio e lo sviluppo delle teorie che aiutino a superarla.

• Strumento per l’incontro tra persone, con o senza appartenenza politica, creando legami tra tutti coloro che sono affini alla rivista.

• Luogo di dibattito, critica ed autocritica tra lettori e collaboratori, che serva per accrescere la nostra conoscenza e la nostra capacità di intervento negli ambiti dove trascorriamo la nostra vita politica o sociale.

Nonostante le difficoltà superate o da superare, sottolineamo che fin dall’inizio in cui abbiamo contato sulla collaborazione di amici come James Petras, Marta Harnecker, José Gil, Antonio Doctor, Vicente Romano, Diego Guerrero, David Debrott, Luciano Vasapollo, ecc. ecc. Si sono realizzati lavori sulla Filosofia dello Stato e si sono pubblicati numeri monografici, come quello dedicato all’immigrazione.

Nel parlare di Labirinto, siamo obbligati a ricordare che il suddetto progetto non sarebbe stato possibile senza il lavoro di Diego Ruiz Galacho, la sua anima fondatrice. Era professore titolare presso la Facoltà delle Scienze Economiche ed Imprenditoriali dell’Università di Malaga, dove insegnava economia marxista. La sua morte, ad agosto del 2002, è stata la perdita di un amico, un combattente ed un pensatore rivoluzionario; è stato precursore di quest’avventura necessaria e la sua assenza è un vuoto che non riusciamo a colmare.

Nella rivista i temi trattati di filosofia, politica ed economia possono essere fondamentali e generali o congiunturali, sia nell’ambito nazionale che internazionale. Così è stata trattata la questione dello Stato, allundendo alla storia del suo concetto arrivando, fino ad ora, all’esperienza storica della Comune di Parigi; si è lavorato sulla teoria dell’imperialismo di Lenin; si è trattata la legge dei Partiti in Spagna, la legge del Valore, l’effetto delle privatizzazioni in Cile, o gli studi e le analisi sul postfordismo e sulla centralità della classe operaia... Allo stesso tempo abbiamo cercato di fare in modo che la rivista non si occupi solo di temi densi, aprendo uno spazio per temi culturali come racconti, riferimenti a libri, fatti storici... ci piacerebbe anche parlare di cinema, poesia, ecc...

La focalizzazione, la selezione o l’elaborazione di testi e la scelta dei temi trattati cercano di soddisfare l’interesse attuale di conoscenza dei lettori, affinchè Labirinto sia un materiale d’informazione e dibattito per chi ci legge e così poter avere un’influenza sulla realtà politico-sociale che stiamo vivendo. Non vogliamo pubblicare solo per pubblicare, la nostra rivista deve essere una rivista pratica, che contribuisca al cambiamento della coscienza e pertanto al cambiamento sociale.

Sono circa 250 lettori che vivono principalmente in Spagna, anche se inviamo Labirinto a vari collaboratori negli Stati Uniti, in Canada, in Cile, in Messico, in Argentina, a Cuba, in Brasile, in Portogallo ed in Italia. Oltre al materiale stampato, contiamo su una pagina web dove si possono leggere gli articoli pubblicati: http://laberinto.uma.es. Poco a poco stiamo accrescendo il numero dei lettori, degli interessati che cercano altre analisi e teorie che sono scomparse, nostro malgrado, dalla sfera dei partiti, dei sindacati, dei grandi quotidiani e dei mezzi di comunicazione, dando spazio egemonico all’ideologia dominante del Capitale.

Labirinto non vuole essere unicamente la casa editrice di un certo tipo di testi, desideriamo aprire anche dei dibattiti, creare dei legami tra lettori e collaboratori, contribuendo tutti alla crescita e al miglioramento della rivista. Una rivista di feedback, in cui i lettori non abbiano un ruolo passivo, ma partecipino alle discussioni, una rivista che sia viva. In questa maniera abbiamo lanciato la proposta ai nostri lettori affinchè creino dei gruppi di dibattito sui temi che gli articoli aprono nella nostra rivista; questi gruppi sono da noi denominati circoli di Labirinto. In questo modo si possono condividere opinioni e si partecipa al dibattito collettivo e alle elaborazioni scritte per la rivista. Già alcuni circoli hanno inviato analisi su temi concreti. Attualmente esistono quattro circoli e speriamo che con il tempo la gente partecipi a quest’interessante esercizio oggi così abbandonato, ossia quello del dibattito e dello studio collettivo. Desideriamo organizzare incontri o conversazioni che aprano spazi al pensiero e al metodo che rivendichiamo, spazi per conoscerci di più e meglio. Lo scorso mese di aprile, nei giorni 26, 27 e 28 abbiamo partecipato all’organizzazione del “I Incontro Internazionale per una sinistra antagonista” che ha avuto luogo a Granada. Era un’idea che stavamo preparando già da tempo e che ha avuto successo più di quanto ci aspettavamo. Abbiamo potuto contare sulla partecipazione dei nostri collaboratori ed amici: Petras, Vasapollo, Chesnais, Diego Guerrero e Juan Carlos Rodríguez.

Sulla stessa linea, apriamo vie per il rapporto e la collaborazione con quei progetti che possono arricchire il lavoro che svolgiamo. Abbiamo rapporti per esempio con la Rivista “Herramienta”, con la rivista elettronica “Rebelión”, con l’Associazione della Storia Attuale dell’Università di Cadige e anche con la rivista Proteo d’Italia, con cui stiamo sviluppando uno stretto rapporto di gemellaggio e collaborazione; siamo sicuri che dal nostro reciproco rapporto otteremmo buoni frutti. Collaborando insieme e creando vincoli, con voi ed altri amici, costruiremo progetti necessari in questi tempi difficili e insopportabili in cui vive l’umanità.