Reddito, Subito!

Non nascondo ai lettori di Proteo che, come editore di Malatempora, la pubblicazione di Un milione al mese a tutti: subito!, nonostante la nostra visione controculturale, nonostante una radicalità forte e a lungo professata, mi ha fatto comunque tremare le vene dei polsi.

E il perché è presto detto.

Se il libro di de Simone ha ragione (e con lui quello di Luciano Vasapollo e Rita Martufi: Profit State, Redistribuzione dell’acumulazione e Reddito Sociale Minimo, che dice la stessa cosa, mutati mutandis), ne conseguono due o tre fatti, e dico proprio fatti, che cambiano e di molto, come si dice, le carte in tavola.Eccoli.

Innanzitutto il fatto che de Simone da per ineluttabile che il postfordismo continuerà a fare disoccupazione.

Il secondo, che il capitale finanziario sta fagocitando (con il 90% delle risorse mondiali, dice Hakim Bay, filosofo della radicalità contemporanea, autore di T.A.Z.) il capitale produttivo, oltre che creando disocuppati.

Terzo elemento, conseguente, nella visione sia di de Simone che di Martufi e Vasapollo, è la possibilità di un’alleanza tra capitale produttivo e lavoro, entrambi in misure e maniere diverse, ma sostanziali, oppressi dal capitale finanziario.È dalla loro alleanza, o meglio dall’alleanza delle loro rappresentanze che può nascere la forza che costringe (perché non lo farà certo graziosamente da solo) il capitale finanziario a pagare, con una tassa sui profitti (de Simone ipotizza un 4% annuo su tutte le liquidità) quel che serve per dare a tutti (dice de Simone) a chi ne ha bisogno (dice Vasapollo più realisticamente) un salario di cittadinanza, che si chiama anche, da anni, reddito di cittadinanza.

Il libro di de Simone, ed è la ragione per la quale Malatempora lo ha pubblicato e lo sostiene in dibattiti spesso accesissimi, sia nei Centri Sociali, sia in altre, molte istanze di base, come è giusto per una editrice che si vuole controculturale, sostiene anche che il reddito di cittadinanza a tutti, ma proprio a tutti (anche Agnelli? Sì, anche lui, proprio tutti), scollerebbe il lavoro dal reddito, dando al lavoro, non più coatto, ma scelto, una dignità e una forza che farebbe un nuovo rinascimento.

Utopia concreta? Provocazione utilissima?Un poco di queste due cose, forse, ma, molto di più, una visione lucida, e sensata, di quel che si può fare, al di là della politica spoliticata e dello stallo, di bassissima lega, cui le istituzioni politico economiche ci hanno costretto.

Per ora molto prosaicamente, un simile progetto, ipotizzato nelle due versioni, di de Simone e di Vasapollo, hanno trovato eco tra i verdi, presso molti centri sociali, specie nel Nord, oltre, naturalmente, a chi si riconosce in Proteo, nel Comitato Promotore Nazionale per il Reddito Sociale Minimo e nella neonata Associazione per un milione al mese a tutti: subito!, nata a seguito del libro.Ma al povero editore di Malatempora i polsi continuano a tremare, al pensiero che, forse, questa è la via maestra per un rovesciamento radicale delle carte.Con il mediatico, blindato e opaco, non sarà facile, ma ancora una volta: c’est ne qu’un debut!

 

 

Angelo Quattrocchi

(per Casa edit. Malatempora)