Riprendere l’analisi di classe:una necessità inevitabile per l’economia politica

VICENTE E. ESCANDELL SOSA

Il professor Vasapollo, con la participazione dei collaboratori del Centro di studi delle trasformazioni economiche sociali, CESTES-PROTEO e dell’Accademia cubana e basca, ha scritto e pubblicato anche in lingua spagnola e a Cuba, il Trattato di Critica all’economia applicata convenzionale. La necessità di questo lavoro è contrastare l’influenza esercitata nelle scienze sociali dalla cosidetta razionalità formale, che non indaga sulle cause che determinano i fenomeni economici, ma ne fornisce soluzioni strumentalizzate, esposte solo in termini tecnici. Il libro pubblicato realizza un’analisi critica del discorso empirico o della razionalità interamente basata sulla logica-strumentale che cerca di spiegare l’attuale economia borghese convenzionale, finendo in quella che Marx ha definito l’economia volgare. L’uso di concetti sviluppati dall’economia borghese convenzionale come: la scarsità, gli agenti economici, le preferenze dei consumatori, l’equilibrio e l’imperfezione dei mercati, portano all’empirismo e all’analisi dei processi economici solo a livello fenomenico, senza spiegarli, nè identificare le alternative. Si tratta di un progetto tecnocratico della scienza economica che la rende una pseudo-scienza. È possibile eseguire un’analisi “pura” di un fenomeno socio-economico attraverso strumenti o tecniche quantitative, ma esclusivamente attraverso questi non è possibile offrire soluzioni “puramente economiche” ai problemi sociali reali. Sarebbe una soluzione tecnocratica. Per esempio: • la società e lo Stato sarebbero concettulizzati o analizzati solo con parametri di controllo e dominio tecnico; • si eliminerebbe il pensiero critico riguardo all’ordine esistente, affermando uno stesso percorso sia per il capitalismo che per il socialismo; • la vita sociale verrebbe analizzata solo dal punto di vista della razionalità tecnico-scientifica, determinandosi unicamente come “giudizio dei fatti” e non come “giudizio dei valori”, in modo da nascondere la corrispondenza tra i mezzi e i fini, senza considerare i fini quando non si realizzano giudizi di valore.

In breve, è ciò che fa l’economia borghese convenzionale, che ha un progetto riduzionista della scienza economica rispetto ai modelli delle scienze naturali e dell’unità della scienza. Si tratta di naturalizzare tutti i settori della conoscenza sulla base delle osservazioni sistematiche dei fatti. Solo ciò che viene percepito attraverso l’osservazione consente la conoscenza conforme agli obiettivi reali e raggiungibili. La parola economics è stata modellata e sviluppata sulla base dell’esperienza e del metodo delle scienze naturali e del positivismo. Il libro di Vasapollo si ribella al metodo positivista, criticando questa concezione unilaterale della conoscenza, ricavata solo sulla base dell’esperienza, che è necessaria, ma non sufficiente, e per tanto ha bisogno, come parte del processo di ricerca, dell’organizzazione dei fatti come procedimento metodologico. Il libro dichiara, con logica scientifica, una critica marxista alla razionalità strumentale “eticamente neutrale”, alla quale stiamo cercando di indurre l’economia borghese convenzionale basata sul concetto “legittimo di scienza”, che si limita a sviluppare le competenze che cercano di adeguare i mezzi ai fini nella valutazione tecnica dell’efficienza organizzativa. Questa concezione è solo un’ideologia tecnico-burocratica profondamente criticata da Vasapollo nel suo testo. È innegabile l’interesse che hanno sviluppato, per gli studi economici universitari, il pensiero neoclassico e le materie di micro e macroeconomia e le altre discipline nell’ambito dell’economia applicata, e per questo è necessaria una maggiore spiegazione scientifica circa le possibilità che essi ci offrono in senso cognitivo, ma sempre partendo dal carattere eclettico e controverso dei loro aspetti positivi e normativi. Il trattato marxista di Vasapollo riesce a rompere con le spiegazioni più comuni e banali, dogmatiche e superate, del marxismo nel campo dell’economia applicata e di conseguenza è in grado di contestualizzare correttamente la sua visione critica rispetto alle condizioni della realtà. Ogni capitolo è suddiviso in diverse sezioni e, nel complesso, la struttura ci aiuta a comprendere meglio lo scopo del libro: una valutazione attuale della critica marxista all’economia applicata, per affermare la validità e la capacità scientifica dell’analisi interdisciplinare nelle nuove condizioni. Il contenuto di ogni capitolo, trascurando appositamente l’uso eccessivo delle analisi statistiche e delle tecniche matematiche, esprime in modo didattico e divulgativo, il metodo di presentazione fatto dall’autore, basato principalmente sul metodo logico-storico di Marx. Va notato che la particolarità del processo logico sta nel rivelare, come ha fatto Vasapollo, l’essenza dei fatti storici senza gli aspetti contingenti. Il contenuto del Trattato dimostra una visione profonda e attuale delle funzioni cognitive, metodologiche, ideologiche e pratiche dell’economia politica marxista, attraverso la critica all’economia borghese convenzionale come economia applicata. Tutto questo è evidente quando Vasapollo, nella prefazione del libro, dice: «[...] la teoria economica dominante prevede e diffonde essenzialmente i modelli di riduzione del costo di produzione grazie ai licenziamenti e al peggioramento delle condizioni di un numero sempre maggiore di lavoratori, inutili nel mondo sempre più meccanizzato della produzione. Questa è la regola di un non ben definito mondo postfordista della accumulazione flessibile che non ha bisogno di inserire di nuovo il lavoratore licenziato nel ciclo di produzione».

Vasapollo chiarisce in modo approfondito come il pensiero neoclassico abbia determinato profondi cambiamenti nella metodologia dell’economia, abbia rinunciato alla teoria della divisione sociale del lavoro, abbia rifiutato la legge del valore abbandonando la teoria del plusvalore, e abbia quindi negato anche le contraddizioni di classe. Per il pensiero neoclassico, il mercato è diventato il regolatore assoluto della società. Spiega con precisione: «Fino a quando l’economia è stata concepita come un ambito di riproduzione della vita umana, la teoria del valore era ritenuta opportuna per tale analisi, ma quando l’economia come scienza borghese è diventata gestione della scarsità questo elemento si è perso.»

Questo significa che ora l’oggetto di studio è la gestione della scarsità, una visione economica volta all’offerta e alla domanda, che porta alla teoria soggettiva del valore e al carattere empirico e feticista dei prezzi per l’offerta e la domanda e ai concetti derivati dalla concorrenza, dalla scarsità e altri fattori. L’opera di Vasapollo rivela il carattere feticista del pensiero neoclassico fino a scoprire le diverse teorie di quella scuola di pensiero attraverso la sua critica all’economia convenzionale completamente dominata dai neoclassici che: «Ha condotto ad un vicolo cieco per il suo totale disprezzo dei problemi reali, [...] visto che il bene pubblico si identifica con l’aumento della ricchezza, e non con la sofferenza degli esseri umani».

Questo Trattato costituisce una necessità inevitabile per un paese come Cuba, impegnato nella costruzione del Socialismo, ma soprattutto per le Facoltà di economia, dove si insegnano il pensiero neoclassico e quello strumentale sviluppati dall’economia politica borghese senza una critica profonda basata sul pensiero marxista. Non si tratta di negare in maniera nichilista questi strumenti che hanno permesso lo sviluppo del capitalismo, ma di assimilarli criticamente, riformulandoli in termini socialisti per costruire la nuova società, poichè il Socialismo ha scarseggiato di questi meccanismi di funzionamento che hanno limitato il suo sviluppo. Penso che l’opera di Vasapollo ci aiuterà molto nello svolgimento dell’analisi critica che realizza categoricamente l’economia applicata oggi, riaffermando la validità e la capacità scientifica interdisciplinare dell’economia politica marxista.

* Professore Università d’Oriente , Santiago.